Conte è stato messo con le spalle al muro dai suoi stessi elettori e compagni di partito: a dimostrarlo sono i sondaggi.
Dopo essere stato inchiodato dai suoi avversari politici, Conte ha subito un trattamento piuttosto simile dai suoi compagni di partito. Ad evidenziarlo sono i sondaggi riguardanti il referendum sulla giustizia, diffusi da YouTrend e riportati poi da Libero Quotidiano. I numeri diffusi a proposito di questa tematica, rappresentano una vera e propria doccia gelata per coloro che si sono sempre opposti a questa riforma. Soprattutto per via di questo cambio decisionale da parte del suo partito, che ha di fatto inchiodato l’ex Premier.

Conte e il dietrofronto del M5S: i dati
Nonostante Giuseppe Conte e i suoi alleati politici siano sempre stati dei fervidi sostenitori del no alla riforma sulla giustizia, qualcosa è cambiato. Stando infatti ai sondaggi di YouTrend, solo il 56% degli elettori del M5S al momento è favorevole alla rimozione della riforma. Di conseguenza, il 44% degli elettori grillini oggi si schiererebbe a favore della legge insieme al centrodestra.
Questi numeri evidenziano un distacco molto meno netto, di appena 12 punti, rispetto a quanto invece evidenziato nelle scorse settimane. Senza considerare il voto favorevole del 57% degli elettori di Azione, ovvero il partito di Carlo Calenda.
I numeri degli altri partiti di opposizione sono decisamente molto più in linea con quanto ipotizzato. Infatti, Avs presenta il 98% degli elettori contrari al mantenimento di questa riforma. Numeri meno netti ma ugualmente significativi per il PD, con l’82% dei sostenitori contrari.
I numeri della maggioranza
Allo stesso modo, anche i numeri proposti dalla maggioranza risultano piuttosto lineari. Fratelli d’Italia può infatti contare sul consenso del 95% degli elettori, con percentuali dell’85% per coloro che fanno parte di Forza Italia e Noi Moderati. Per la Lega, consenso espresso dal 70% degli elettori.
Le uniche anomalie si registrano proprio nel Movimento 5 Stelle, ovvero il partito di Giuseppe Conte.